Fattori di rischio in gravidanza
Gravidanza: Toxoplasmosi e listeriosi
Fin dalle prime settimane, le future mamme entrano a contatto con fattori di rischio in gravidanza: tra questi troviamo toxoplasmosi e listeriosi.
Toxoplasmosi
La toxoplasmosi è una malattia infettiva che viene trasmessa dagli animali, generalmente da mammiferi e uccelli, che hanno ingerito e sono portatori di un parassita, il Toxoplasma Gondii.
Tra tutti gli animali, quello riconosciuto più pericoloso per le mamme è senz’altro il gatto.
Normalmente, per una persona non in attesa, la toxoplasmosi è in genere asintomatica o al massimo si manifesta con sintomi simili a quelli influenzali e si risolve spontaneamente.
Ma in gravidanza le cose cambiano: il virus, infatti, è in grado di attraversare la placenta e infettare anche il piccolo con gravi conseguenze, come danni neurologici, ematici e cecità.
La gravità dei danni dipende soprattutto dal trimestre in cui avviene l’eventuale infezione:
- nel primo trimestre c’è un alto rischio di aborto spontaneo
- mentre nel secondo trimestre è molto più probabile che il feto riporti disturbi cerebrali
- infine nell’ultima fase della gestazione, invece, le conseguenze non sono così gravi perché il bambino è più maturo e formato.
Un primo passo per proteggere il bimbo, è valutare se si è immuni o meno alla toxolasmosi attraverso il toxo-test; si consiglia di ripetere il test almeno un paio di volte durante i nove mesi.
Il toxo-test è un semplice esame del sangue che cerca due specifici anticorpi anti-toxoplasma: le IgG e le IgM.
L’IgM è tipico della fase acuta della toxoplasmosi e si trova quindi nel sangue di chi ha appena contratto il virus, mentre l’IgG rappresenta la ‘memoria’ dell’infezione ed è presente nell’organismo di chi ha avuto la malattia ma è guarito.
Tutti i risultati possibili al toxo-test
la donna non ha mai avuto la malattia in passato e non la presenta in quel momento. Dunque esiste il rischio di contrarre l’infezione di contrarla e trasmetterla al feto.
Toxo-test positivo con IgG positive e IgM negative:
la futura mamma è immune dal contrarre la malattia, perché l’ha già contratta e ha sviluppato gli anticorpi. La gravidanza potrà quindi essere vissuta con maggiore serenità, sempre con qualche accortezza!
la malattia è in corso e occorre approfondire la situazione con altri test, per valutare il rischio che sta correndo il feto.
È quindi opportuno che la futura mamma osservi alcune norme igieniche e alimentari fino al parto.
Ecco cosa fare per vivere i nove mesi serenamente:
- non consumare carne e pesce crudo o poco cotto (es. roast-beef, carpaccio, tagliate “al sangue”, pesce scottato, tartare…)
- assolutamente no a salumi e affettati crudi (prosciutto crudo, bresaola, salame, coppa..), ma sono consentiti i salumi cotti (prosciutto cotto, mortadella, pollo e tacchino..)
- lavare bene la verdura e la frutta, eliminando tutte le tracce di terriccio, vi consigliamo di lasciarle a mollo con bicarbonato per 15 minuti e asciugarle
- è comunque preferibile consumare verdure cotte e frutta sbucciata, evitando le tipologie che stanno a stretto contatto con il terreno (insalate, fragole…)
- avere accortezza nel pulire la lettiera del gatto, mettendo i guanti e lavando accuratamente le mani dopo aver toccato terriccio e lettiera
- attenzione alle contaminazioni in cucina, pulire bene i piani da lavoro e i coltelli che vengono a contatto con gli alimenti crudi (carne, pesce, verdure…)
- considerare che la cottura e congelamento sono un’ottima soluzione, le forme infettanti vengono eliminate con il calore a 67°C per almeno 4 minuti e con il congelamento casalingo (-12°C/-15°C per 2 giorni).
Listeriosi
Un’altra infezione a cui la futura mamma deve prestare attenzione è la listeriosi.
La Listeriosi si trasmette attraverso il contatto con animali infetti o alimenti contaminati.
La trasmissione al feto si manifesta soprattutto nel 3° trimestre e mette seriamente a rischio la gravidanza.
Per ridurre il rischio di contagio è buona cosa:
- consumare latte e derivati solo se pastorizzati ed evitare formaggi erborinati (gorgonzola), a crosta molle (taleggio, brie..)
- lavare molto bene gli ortaggi
- cuocere molto bene gli alimenti
- mantenere pulito il frigorifero e i piani di lavoro per evitare contaminazioni crociate tra gli alimenti
- non consumare prodotti gastronomici senza prima averli nuovamente scaldati ad alte temperature
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